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IL NUOVO REGIME DEI RIFIUTI INERTI IN EDILIZIA

PUBBLICO INTERESSANTE ARTICOLO INERENTE L’ENTRATA IN VIGORE DELL ANUOVA NORMATIVA IN MATERIA DI RIFIUTI INERTI PRODOTTI DURANTE L’ATTIVITA’ EDILIZIA; LO SCARTO DI LAVORAZIONI EDILI O DERIVANTE DA DEMOLIZIONI OI SIMILI, A CERTE CONDIZIONI, CESSA DI ESSERE UN RIFIUTO E DIVENTA UN AGGREGATO RIUTILIZZABILE
NUOVO REGIME RIFIUTI EDILI

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Claudio Valeri

Gentile Gianluigi,
come sempre grazie del tuo grande contributo professionale.

Il concetto di “fine vita da rifiuto” per gli scarti edili rappresenta un passo fondamentale verso una gestione più sostenibile delle risorse. La normativa italiana, in particolare il Decreto Legislativo 152/2006 e successive modifiche, disciplina in modo dettagliato i criteri e le procedure per il recupero e il riutilizzo di questi materiali.
Normativa di riferimento:

  • Decreto Legislativo 152/2006: Testo unico in materia ambientale, fornisce un quadro generale sulla gestione dei rifiuti, compresa la definizione di rifiuto, le procedure di recupero e le responsabilità degli operatori.
  • Decreto Ministeriale 127/2024: Questo decreto, più recente, specifica i criteri per la cessazione della qualifica di rifiuto degli inerti da costruzione e demolizione, definendo le caratteristiche che un aggregato riciclato deve possedere per essere considerato tale.

Criteri per il riutilizzo:
Per poter essere riutilizzati, gli scarti edili devono soddisfare i seguenti requisiti:

  • Composizione omogenea: Lo scarto deve presentare una composizione definita e priva di sostanze pericolose o contaminanti.
  • Trattamenti di recupero: Deve essere sottoposto a specifici trattamenti (frantumazione, vagliatura, lavaggio) per renderlo idoneo al riutilizzo.
  • Criteri qualitativi: Deve rispettare determinati parametri qualitativi, stabiliti in base all’utilizzo finale previsto.

Vantaggi del riutilizzo:

  • Riduzione dei rifiuti in discarica: Contribuisce a preservare le risorse naturali.
  • Risparmio energetico: La produzione di aggregati riciclati richiede meno energia rispetto a quelli vergine.
  • Minor impatto ambientale: Riduce l’estrazione di materie prime e l’impatto associato al trasporto.
  • Economia circolare: Promuove un modello di produzione e consumo più sostenibile.

Applicazioni degli aggregati riciclati:

  • Sottofondi stradali
  • Riempimenti
  • Produzione di calcestruzzo

Giurisprudenza:
La giurisprudenza italiana, pur essendo ancora in via di sviluppo su questo tema, fornisce importanti indicazioni interpretative della normativa. Le sentenze si concentrano principalmente su:

  • Definizione di rifiuto: Chiariscono i criteri per distinguere un rifiuto da un prodotto.
  • Responsabilità degli operatori: Definiscono le responsabilità degli operatori coinvolti nella gestione degli scarti edili, dalla raccolta al riutilizzo.
  • Controlli e verifiche: Indicano le modalità di controllo e verifica del rispetto dei requisiti normativi.

Incentivi e strumenti di supporto:
Per promuovere il riutilizzo degli scarti edili, sono previsti diversi incentivi economici e strumenti di supporto, come:

  • Detrazioni fiscali: Per le imprese che investono in impianti di trattamento e recupero.
  • Contributi regionali: A sostegno di progetti di riutilizzo.
  • Bandi pubblici: Per la realizzazione di opere utilizzando aggregati riciclati.

Conclusioni
Il riutilizzo degli scarti edili rappresenta una sfida e un’opportunità per il nostro Paese. La normativa italiana, pur essendo in continua evoluzione, fornisce un quadro chiaro e preciso delle modalità per trasformare un rifiuto in una risorsa. La collaborazione tra istituzioni, imprese e cittadini è fondamentale per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale e promuovere un’economia circolare.

Responsabile Esecutivo
Claudio Valeri

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