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DECRETO SALVA CASA- ART-36-BIS – CRITICITA’

Il fulcro della novità introdotta con il decreto salva casa art. 36-bis, sta nell apossibilità di sanatoria di DIFFORMITA’ PARZIALI O CON VARIAZIONI ESSENZIALI; il problema a mio avviso è insito nel significato di difformità parziali; in Italia non esiste una definizione univoca di difformità parziali ed ogni regione o non ha legiferato in merito oppure ha normato le difformità parziali in maniera differente; come sarà possibile ovviare al problema? in secondo luogo la determinazione dell’oblazione prevista è subordinata alla determinazione di un importo che dipende da una valutazione dell’agenzia delle entrate; l’agenzia sarà nelle condizioni di dare risposte alle eventuali numerose richiese entro termini congruenti con i limiti imposti dall anormativa? sarei grato ai colleghi che vorrano dare il proprio contributo.

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Claudio Valeri

Gentile Gianluigi,
questa mattina invieremo a tutti i tuoi colleghi la pubblicazione da te posta, sempre al fine di far atterrare più professionalità sull’argomento.
Sapere che stai utilizzando Partecipata, ci spinge e motiva a cercare di far crescere sempre di più la nostra idea.
Come sai, anche noi pubblichiamo il nostro parere che non è assolutamente vincolante.

Di seguto in risposta alle tue condivisioni:
Analisi delle Difformità Parziali e delle Oblazioni nel Decreto Salva Casa
La tua osservazione sulla mancanza di una definizione univoca di “difformità parziale” a livello nazionale è assolutamente pertinente e rappresenta una delle principali criticità del Decreto Salva Casa.
Il Problema della Definizione di Difformità Parziale

  • Mancanza di una definizione univoca: Come hai giustamente sottolineato, l’assenza di una definizione chiara e condivisa a livello nazionale lascia ampio margine di interpretazione agli enti locali, generando disparità applicative e incertezze per i cittadini.
  • Disparità regionali: Le diverse normative regionali in materia edilizia contribuiscono a rendere ancora più complesso il quadro normativo e a creare disparità di trattamento tra i diversi territori.

AE
La determinazione dell’oblazione, legata alla valutazione dell’Agenzia delle Entrate, rappresenta un altro nodo cruciale.

  • Onere valutativo dell’Agenzia: Affidare all’Agenzia delle Entrate il compito di determinare l’importo dell’oblazione comporta un notevole onere organizzativo e operativo.
  • Tempi di risposta: È prevedibile che l’Agenzia riceva un numero elevato di richieste, il che potrebbe comportare tempi di attesa prolungati per i contribuenti.

Conclusioni
Il Decreto Salva Casa rappresenta uno strumento importante per la regolarizzazione di abusi edilizi, ma presenta ancora alcune criticità legate alla definizione di difformità parziale e alla determinazione dell’oblazione. Per garantire una corretta applicazione della norma e ridurre le incertezze per i cittadini, potrebbe essere necessario un intervento legislativo o regolamentare che chiarisca i punti controversi e semplifichi le procedure.

Responsabile Esecutivo
Claudio Valeri

Last edited 3 mesi fa by Claudio Valeri
Claudio Valeri

Gentile Gianluigi,
con il crescere di Partecipata, il tuo grado di preparazione sosterrà la crescita professionale di molti Comuni. I nostri Complimenti.

Nello specifichiamo concodiamo con quanto da te appena commentato..Le tue argomentazioni sono puntuali e evidenziano alcune delle principali criticità della normativa attuale:

  • Complessità linguistica e interpretativa: L’eccessiva articolazione degli articoli rende difficile la comprensione e l’applicazione del Decreto, sia per i cittadini che per gli operatori del settore.
  • Mancanza di una definizione univoca di difformità parziale: L’assenza di parametri nazionali condivisi per individuare le difformità parziali genera disparità applicative e incertezze.
  • Lentezza delle procedure legate alla determinazione dell’oblazione: L’affidamento della valutazione all’Agenzia delle Entrate può allungare i tempi di definizione delle pratiche.

Mentre Le tue proposte di miglioramento sono molto interessanti:


  • Ridisciplinare a livello nazionale le difformità parziali: È fondamentale introdurre una definizione chiara e condivisa a livello nazionale, ispirandosi alle esperienze positive di alcune Regioni come la Puglia.
  • Semplificare il calcolo dell’oblazione: L’utilizzo di tabelle parametriche potrebbe accelerare le procedure e rendere più trasparente il calcolo della sanzione.
  • Riconoscere la natura del condono: Definire chiaramente il Decreto Salva Casa come un condono edilizio e prevedere tabelle per il calcolo dell’oblazione, come già avvenuto per le precedenti sanatorie, sarebbe un passo in avanti verso una maggiore chiarezza e certezza del diritto.

Procediamo a condividere con i tuoi colleghi questa tua pubblicazione.
Un caro saluto

Claudio Valeri

Gentilissimo,
sarà mia cura coinvolgerlo.
A presto

dibaccosalvatore

Un saluto collega Cordella che vedo molto attivo e lo ringrazio per il coinvolgimento in questa lodevole iniziativa di creare rete sui temi edilizi e urbanistici. Nei limiti delle mie possibilita di ubiquità cerchero’ di darvi contributi e news dalle sedi istituzionali. Saluto anche il creatore di questo contenitore che ritengo utile per creare rete e soprattutto condivisione.

dibaccosalvatore

Intanto, visto che il tema del salva casa è dominante in questo momento vi posto per iniziare la mia relazione che ho depositato agli atti della camera durante la mia audizione in qualità di componente del comitato scientifico UNITEL, l’unione dei tecnici comunali:
https://www.unitel.it/notizie/edilizia-urbanistica-suap/camera-dei-deputati-audizione-unitel-su-decreto-salva-casa

dibaccosalvatore

E altra intervista con il sito lavoripubblici.it dove ho spiegato quali sono le difficoltà operative sull’applicazione del salva casa:

https://www.lavoripubblici.it/video/testo-unico-edilizia-salva-casa-unitel/59

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