Ufficio Tecnico
Dettagli dell'argomento
PISCINA PRIVATA : TITOLO ABILITATIVO PERMESSO O SCIA?
Le piscine scoperte, in dotazione delle abitazioni private (in particolar modo in campagna) sono ormai diventate uno status-simbol, la cui presenza sembra essere comune all aquasi totalità degli interventi; a prescindere dai vari regolamenti e norme locali, stante le diverse direzioni intraprese dalla magistratura, sia penale che amministrativa, risulta sempre più difficile individuare il corretto titolo abilitativo per la realizzazione di una piscina. Ricorre l'ipotesi di struttura pertinenzi
PISCINA PRIVATA : TITOLO ABILITATIVO PERMESSO O SCIA?
Le piscine scoperte, in dotazione delle abitazioni private (in particolar modo in campagna) sono ormai diventate uno status-simbol, la cui presenza sembra essere comune all aquasi totalità degli interventi; a prescindere dai vari regolamenti e norme locali, stante le diverse direzioni intraprese dalla magistratura, sia penale che amministrativa, risulta sempre più difficile individuare il corretto titolo abilitativo per la realizzazione di una piscina. Ricorre l'ipotesi di struttura pertinenzi
PARERI ENTI ESTERNI- ART. 5 D.P.R. 380/2001- NORME FAI DA TE
Nella prassi giornaliera, capita di frequente di imbattersi in richieste di natura e poortata diversa da parte degli enti esterni, chiamati ad esprireme il proprio parere endoprocedimentale; nella consapevolezza che ciascun ente mantiene la propria autonomia funzionale e che a tale autonomia sono improntate le richieste documentali e gli adempimenti in genere, connessi al rilascio del parere richiesto, resta il fatto che nella gerarchia del procedimento, occorre rispettare le regole generali che
PARERI ENTI ESTERNI- ART. 5 D.P.R. 380/2001- NORME FAI DA TE
Nella prassi giornaliera, capita di frequente di imbattersi in richieste di natura e poortata diversa da parte degli enti esterni, chiamati ad esprireme il proprio parere endoprocedimentale; nella consapevolezza che ciascun ente mantiene la propria autonomia funzionale e che a tale autonomia sono improntate le richieste documentali e gli adempimenti in genere, connessi al rilascio del parere richiesto, resta il fatto che nella gerarchia del procedimento, occorre rispettare le regole generali che
Rilascio di deroga al vincolo di inedificabilità della zona di rispetto della ferrovia
Buongiorno, scrivo la presente a quei comuni che sono interessati dal passaggio della ferrovia all'interno del loro territorio. Nello specifico quando un immobile è oggetto di nuove opere o di sanatoria e questo rientra nei 30 metri dal primo binario, ma la parte interessata è fuori dalla fascia di rispetto, richiedete comunque al tecnico la documentazione necessaria al rilascio della deroga? Spero di essere stato abbastanza chiaro. Saluti, Geom. Giuseppe Sassanelli
DECADENZA EX ART. 15 D.P.R. 380 TITOLO EDILIZIO
questa mattina mi sono imbattuto in una sentenza del c.s. (ADUNANZA PLENARIA) il cui dispositivo per cetti versi è esplisivo per le sue eventuali ripercussioni Si apre uno scenario preoccupante sulla legittimità dell amiriade di opere incompiute, che per mille ragioni sono presenti sul territorio,
Ruota panoramica
Buongiorno, vorrei avere un confronto sull'installazione di una ruota panoramica. Nello specifico vorrei chiedere ai comuni che l'hanno installata se hanno richiesto il parere alla Commissione (Comunale o Provinciale) di Vigilanza sui Locali di Pubblico Spettacolo. Mi piacerebbe avere un contatto in merito. Cordiali saluti arch. Silvia Zanetti
IL NUOVO REGIME DEI RIFIUTI INERTI IN EDILIZIA
PUBBLICO INTERESSANTE ARTICOLO INERENTE L'ENTRATA IN VIGORE DELL ANUOVA NORMATIVA IN MATERIA DI RIFIUTI INERTI PRODOTTI DURANTE L'ATTIVITA' EDILIZIA; LO SCARTO DI LAVORAZIONI EDILI O DERIVANTE DA DEMOLIZIONI OI SIMILI, A CERTE CONDIZIONI, CESSA DI ESSERE UN RIFIUTO E DIVENTA UN AGGREGATO RIUTILIZZABILE NUOVO REGIME RIFIUTI EDILI
DISTANZE FRA COSTRUZIONI- LA CASSAZIONE INTERVIENE
In materia di distanze tra costruzioni, la normativa è abbastastanza articolata, in particolare quella derivante dalle norme e regfolamenti locali; tuttavia la CASSAZIONE interviene delineando un precisop confine della norma, nell amisura in cui stabilisce che ogni nuova costruzione è soggetta al rispetto del regime dell edistanze, sottintendendo che qualora si operasse nella sfera della ristrutturazione (art. 3 cmma 1 lett. d), il rispetto delle distanza non è dovuto; in merito è interessa
DECRETO SALVA CASA- ART-36-BIS – CRITICITA’
Il fulcro della novità introdotta con il decreto salva casa art. 36-bis, sta nell apossibilità di sanatoria di DIFFORMITA' PARZIALI O CON VARIAZIONI ESSENZIALI; il problema a mio avviso è insito nel significato di difformità parziali; in Italia non esiste una definizione univoca di difformità parziali ed ogni regione o non ha legiferato in merito oppure ha normato le difformità parziali in maniera differente; come sarà possibile ovviare al problema? in secondo luogo la determinazione dell
IMPOSTA DI BOLLO SUGLI ATTI DI CONTABILI E CRE – LAVORI PUBBLICI
Con riferimento all'Allegato I.4 - Imposta di bollo relativa alla stipulazione del contratto (Art. 18, comma 10) del D.Lgs. 36/2023 vengono definiti i valori dell'imposta di bollo che l'operatore economico deve versare il relazione all'importo contrattuale. Con particolare attenzione all'art. 2 comma 1 del suddetto allegato che recita "Il pagamento dell’imposta di cui all'articolo 1 ha natura sostituiva dell’imposta di bollo dovuta per tutti gli atti e documenti riguardanti la procedur
Contabilità semplificata nei contratti pubblici
Il DM 7 marzo 2018 n. 49, trova ancora applicazione dopo l'entrata in vigore del D.Lgs 36/2023 ed in particolare con le norme contenute all'allegato II.14? Nello specifico può essere ancora adottata la contabilità semplificata di cui all'art. 15 dello stesso decreto che di fatto non è stato abrogato dal nuovo codice?
DL 69/2024 “SALVA CASA” DUBBI E DISCRASIE
DL 69/2024 “SALVA CASA” INCONGRUENZE E DISCRASIE La prima lettura dopo la pubblicazione in gazzetta ufficiale desta non pochi dubbi interpretativi In materia di VARIAZIONI D’USO, il decreto ammette sempre la variazione d’uso, tra l’altro senza necessità di reperimento degli ulteriori standard, conseguenti alla variazione medesima; come si concilia tale dispositivo con l’art. 32 comma 1 lett. a) del d.p.r. 380/2001, che rubrica la variazione d’uso con implicazione di variazione
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