Buongiorno,
una struttura comunale, fino a 2 anni fa sede della Scuola dell’Infanzia, ora sarà destinata a sala polivalente. Nella stessa struttura è presente una cucina professionale, a suo tempo utilizzata per la preparazione dei pasti.
Sono in procinto di redigere un regolamento per la disciplina dell’utilizzo e la concessione per la realizzazione di iniziative di carattere sociale e culturale, proposte da associazioni pubbliche, proloco o soggetti privati. Nel caso di questi ultimi sarà concessa solo per feste private ad esempio compleanni.
Riguardo all’eventuale utilizzo della cucina, ritengo che per un uso “privato” non occorrano autorizzazioni o segnalazioni (scia) al SUAP; per l’uso da parte di associazioni invece occorreranno autorizzazioni igienico- sanitarie o solo segnalazione certificata di attività? La discriminante presumo sia la gratuità o meno degli eventi ed il numero e la natura dei di partecipanti (se saranno tutti associati o meno).
Grazie a chi potrà fornirmi qualche informazione in merito.
Saluti
Sabrina Allegretti
Gentile Dott.ssa Allegretti,
per prima cosa vogliamo ringraziarla per aver perfettamente colto il senso di Partecipata.
Vogliamo mettere insieme le esperienze professionali e amministrative per arrivare alla condivisione di atti, regolamenti e determine.
Oggi è il primo giorno di “vita” online di questa piattaforma.
Le indico cosa faremo per sostenere questa fase iniziale:
Per qualsiasi altra informazione, restiamo a sua completa disposizione,anche telefonicamente.
Responsabile Esecutivo
Claudio Valeri
cell:324 0485054
Se l’attività di somministrazione di alimenti è svolta da associazioni in maniera gratuita, non è necessario alcun titolo autorizzativo, ma solo il rispetto degli obblighi e della normativa igienico sanitaria. Qualora invece tale attività sia eseguita a titolo oneroso è altresì necessario titolo autorizzativo (SCIA), con ulteriore distinzione tra attività commerciale, e quindi tassata, in caso di somministrazione nei confronti di soggetti non soci/non associati, ed attività esentasse in caso di somministrazione nei confronti dei soli associati.
Per ciò che attiene nello specifico l’autorizzazione e la verifica circa il rispetto della normativa igienico sanitaria, questa viene in genere rilasciata da competente organo in via endoprocedimentale nell’ambito del procedimento relativo all’ottenimento del titolo autorizzativo (SCIA per attività temporanea di preparazione e somministrazione di alimenti e bevande).
Naturalmente, l’ottenimento delle autorizzazioni necessarie è a carico dell’associazione che intende utilizzare la sala polivalente, pertanto nei regolamenti di concessione di tali locali viene spesso inserita una clausola del seguente tenore letterale “Le associazioni, i gruppi, le scuole che ottengono in concessione l’uso della sala polivalente sono tenuti a provvedere direttamente, nei casi previsti, al permessi necessari in materia di pubblica sicurezza e/o somministrazione di alimenti e bevande”.
Questo il parere degli esperti Partecipata – Claudio Valeri
Gentile Dott.ssa Allegretti,
sperando di cogliere lo spirito di partecipazione di questo Social,
scusandomi per il ritardo rispetto alla pubblicazione del quesito,
in un’ottica analoga a una CdS e per quando di competenza VVF,
sono a segnalarle che nel caso la cucina sia a gas e superi la potenzialità di 116 kw, la stessa è soggetta ai controlli dei VVF ai sensi del DPR 151/2011, deve essere pertanto munita di SCIA antincendio in corso di validità.
Cordialmente
Giovanni Murgia